martedì 7 ottobre 2008

Castelli su rabbia

Abuso, stravolgendolo minimamente, del titolo di un libro di Baricco pur non conoscendone affatto il contenuto. Mi sembrava pero' quanto meno azzeccato per descrivere un po' quello che certe frasi mi suscitano, al contempo riprendendo satiricamente parti di queste stesse.
Per farla breve, ieri mi e' capitato di vedere su uno dei soliti quotidiani distribuiti agli accaniti frequentatori della metropolitana un articolo riportante le seguenti affermazioni del degno successore di Sbirulino: Joseph Ratzinger. Il presunto "pontefice", in data 06 ottobre (se non erro), ha dato libero sfogo alla sua voce piu' cristiana; ipse dixit:

"Vediamo adesso nel crollo delle grandi banche che i soldi scompaiono, sono niente, e tutte queste cose che sembrano vere in realtà sono di secondo ordine"

"[...] chi costruisce la sua vita su questa realtà, sulla materia, sul successo, su tutto ciò che appare, costruisce sulla sabbia"

"Solo la parola di Dio è una realtà solida"



Bene. Anzi, no. Male. Piena dimostrazione che il Papa e' solo ed esclusivamente un capo di stato. Non una carica in piu', non una di meno. Come un qualsiasi politico in piena campagna elettorale (che ormai, da anni, sembra essere interminabile) basa tutta la sua immensa - ma semplice nel suo insieme - teoria sulla parola. Che poi sia stata messa per iscritto non importa: in principio, dicono, fu il verbo. E l'esistenza di un libro non rende assolutamente reale, o solida, quella successione di eventi che ha come zenith triadico finale la passione, la morte e la resurrezione dello stesso figlio (umano) di Dio. Se fosse vero tutto quello che si scrive, effettivamente, non so se ci sarebbe meno merda in giro di quanta non ce ne sia ora. Che poi, per l'amor del signore Dio vostro, ognuno ha la liberta' di credere a cio' che piu' aggrada (o fa comodo); ma un minimo di fatti credo siano non solo auspicabili, ma anche necessari, in pieno rispetto - se mai esiste una tal cosa - di tutti coloro che si lasciano inglobare da certe panzanate. Non cambia nemmeno una virgola dall'atteggiamento di un qualsiasi politico durante (o anche non) una propaganda pre-elezioni. Promessa, promessa, promessa. Ma qui forse e' ancora piu' grave la situazione. Perche',se rimaniamo all'interno del discorso "ragioniamo a idee", promettere il Paradiso, con tutte le nuvolette, gli angeli e la serenita' eterna assume un valore moooolto piu' grande rispetto alla diminuzione delle tasse.
Ma NCS. Ancora una volta la retorica del teologo tedesco fa leva su idee, sulla vacuita', facendo passare in secondo ordine la materialita' e il denaro, descrivendole come vane e superficiali. Riconosciamo quindi la pienezza d'animo e la coerenza delle sue azioni quando lui stesso gira la chiave in ferro arrugginito all'interno del chiavistello della porta in plastica del suo monolocale di 25 mq nei sobborghi del piu' sperduto villaggio sui monti del meridione. Attribuiamogli dunque un ruolo salvifico, quell'importanza che ha colui che toglie il pane fatto in casa dalle proprie scarne-e-prive-di-gioielli mani, rinunciando a qualsiasi mezzo di locomozione per sporcarsi di sua sponte i sandali fatti di bambu'; a lui non importa che il fango imbratti la sua t-shirt comprata dai cinesi e i suoi jeans acquistati al mercato rionale del lunedi'. No. Perche' lui non edifica la propria vita sulla materialita'. Il suo stato, come tutti gli altri, e' vittima della crisi economica dalla quale pero', non avendo Joseph mai abusato del mezzo economico, non sara' punto colpito. Lui che non sapeva nemmeno cosa fossero i soldi. Cosa diavolo mai volesse significare quel termine con cosi' tanti sinonimi. Dannata ingerenza dell'Italia all'interno del Vaticano! E anche se la sua piccola e modesta capanna fosse stata costruita sulla sabbia, pazienza. Viviamo tutti "nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesu' Cristo". Lui si che ci aiutera'. Sabbia in porporina. Amen.