venerdì 4 gennaio 2008

NEVE...


Situazione neve a Milano alle ore oo.38

giovedì 3 gennaio 2008

C.U. #1: L'autista di bus

Con l'anno nuovo e una stanchezza impensabile, inauguro una nuova rubrica: la C.u. (Caso Umano).
Il protagonista di oggi sarò l'autista della navetta che oggi mi ha portato dall'aeroporto dove lavoro a milano, o insomma, quello che sarebbe dovuto essere...
Partiamo dal presupposto che io quella compagnia non la prendo mai, perchè l'altra ha l'abbonamento mensile che mi permette di risparmiare dei soldi; oggi però ho dovuto perchè quella che prendo di solito non fa più i singoli ridotti e di pagare 8 euro non mi andava. Salgo e inizio a parlare al telefono con Luca per la solita mezz'oretta. Chiudo la conversazione e mi appisolo come sempre succede quando mi trovo su un qualsiasi mezzo di trasporto.
Mi risveglio automaticamente e vedo che non c'è nessuno sul bus. O cazzo. Poi ripenso che non sarebbe stata la prima volta e che cmq magari erano scesi alla fermata prima.
Aspetto cinque minuti e dei segni mi portano alla creazione di volgarità nella mia mente:
- L'autista che urla palesemente cm se fosse solo.
- una strada che non c'entra nulla, perchè cmq le compagnie fanno tutte più o meno lo stesso tragitto.
Si mette a parlare al telefono. Mi metto la sciarpa e mi metto in piedi nel corridoio per farmi notare forse meglio, nonostante fossi visibilissimo. Alza lo sguardo e fa:
LUI: "E lei che cosa ci fa qui?"
IO: "Be', veda lei..."
LUI: "Be', non è colpa mia se si mette a dormire" - allora avevi visto che dormivo?!
IO: "Senta, se forse mi dice dove siamo me ne vado coi mezzi"
LUI: "Io sto andando in deposito, la lascio a Molino Dorino"...
Poi si è reso conto di aver detto e fatto una cazzata e mi ha chiesto scusa... in un dialetto credo discendente da una lingua tra l'ugrofinnico e una neolatina.
"Mi scusi eh" grattandosi la pancia alcolica.

E così tra la neve in superficie e lo zolfo di botti che scoppiavano in metropolitana, arrivai a casa un'oretta più tardi...

QT8, FERMATA QT8

lunedì 31 dicembre 2007

Dileguatevi... BUON ANNO!

Se non capito quello che scrivo, non leggete! (viva l'anonimato, vero?)
Cmq per volontà di chiarezza, il DELIRIO (perchè lo era, se non lo avevate capito) sul lavoro era che mi tocca lavorare il primo dell'anno dalle 6 di mattina solo perchè una mia collega a un certo punto ha cambiato idea e ha cancellato la sua offerta di lavorare a quell'ora... capito ora, rompicojoni?

BUON ANNO a Tutti!!!
Che il 2008 sia pieno di... sia pieno!

domenica 30 dicembre 2007

Nooooccioline, torroncini, lecca-lecca, palloncini e zumpapaaa...

Se c'è una cosa che amo particolarmente è quando le persone smontano i propri scudi di coerenza e costanza con le medesime mani che li hanno creati, specialmente quando questo riguardo degli "idoli". No, non sto parlando delle solite immaginetti tv/holliwoodiane; mi riferisco piuttosto a quelle religiose: Gesù, la Madonna e i loro amichetti santi.

Oggi stavo andando al lavoro e mi sono soffermato una decina di minuti in stazione centrale, per comprarmi qualcosina da bere a quei chiostri disposti un po' come le tessere dello scarabeo per tutto il piano di gioco: dicesi "alla cazzo". Cammina cammina e mi ritrovo a sorgeggiare del The alla pesca (senza sapore, tra le altre cose) davanti alla "vetrina" - se così posso chiamarla - di un "negozio" - se così posso chiamarlo - di "oggettistica" - se così posso chiamarla. Bene, il panorama che mi si è presentato davanti è stato più o meno questo:
- Madonnine con ogni sorta di abito (Milano, d'altronde, è la capitale della moda) e trucco. Chi in ginocchio penitente; chi in piedi al centro di un tempietto/gazebo dai cui lati scendevano fili trasparenti che portavano con sè quelle che dovevano assomigliare a goccioline che scivolavano con grazia dalla cupoletta della costruzione fino ai gradini, accarezzati da più che palesamente finti erbette e fiori esotici.
- Accanto a queste stesse donne immacolate giacevano statuine di, suppongo, conigliette playboy con il classico completino nero che poco lascia immaginare, nemmeno il fatto che, anche se quella donnina fosse stata vera, il materiale del seno prorompente non sarebbe cambiato.
- Le classiche fatine delle piante con le ali a forma di foglia (scosciate anch'esse) con uno sguardo che dice "vieni, vieni, in paradiso ti ci porto io..." e che dopo averla comprata scopri che ha come nome MOANA. Classica simbologia cristiana, no?
- Classici piattini, ricostruzioni, cartoline del duomo che ormai conoscono anche nel terzo mondo (o forte vengon fatte lì?)
- Ampolline malefiche, di quelle decisamente adatte per essere riempite con liquori che ti scaldano il cuore, i polmoni ma che ti congelano le vie del cerebro e fanno scivolare disgraziatamente i neuroni...
E come dice sempre Elros (me medesimo): chiamasi coerenza questa sul dizionario...

Ma soprattutto... alzo gli occhi e vedo che il negozio si chiamava "Souvenir". Ora, non voglio peccare di presunzione, ma dopo 6 anni di francese credo, come un po' tutti, di sapere che "souvenir" deriva dal francese SOUVENIR che significa Ricordare... Ergo: un souvenir è qualcosa che ti ricorda una città...
Padre Pio, non era di Pietralcina?!