lunedì 31 dicembre 2007

Dileguatevi... BUON ANNO!

Se non capito quello che scrivo, non leggete! (viva l'anonimato, vero?)
Cmq per volontà di chiarezza, il DELIRIO (perchè lo era, se non lo avevate capito) sul lavoro era che mi tocca lavorare il primo dell'anno dalle 6 di mattina solo perchè una mia collega a un certo punto ha cambiato idea e ha cancellato la sua offerta di lavorare a quell'ora... capito ora, rompicojoni?

BUON ANNO a Tutti!!!
Che il 2008 sia pieno di... sia pieno!

domenica 30 dicembre 2007

Nooooccioline, torroncini, lecca-lecca, palloncini e zumpapaaa...

Se c'è una cosa che amo particolarmente è quando le persone smontano i propri scudi di coerenza e costanza con le medesime mani che li hanno creati, specialmente quando questo riguardo degli "idoli". No, non sto parlando delle solite immaginetti tv/holliwoodiane; mi riferisco piuttosto a quelle religiose: Gesù, la Madonna e i loro amichetti santi.

Oggi stavo andando al lavoro e mi sono soffermato una decina di minuti in stazione centrale, per comprarmi qualcosina da bere a quei chiostri disposti un po' come le tessere dello scarabeo per tutto il piano di gioco: dicesi "alla cazzo". Cammina cammina e mi ritrovo a sorgeggiare del The alla pesca (senza sapore, tra le altre cose) davanti alla "vetrina" - se così posso chiamarla - di un "negozio" - se così posso chiamarlo - di "oggettistica" - se così posso chiamarla. Bene, il panorama che mi si è presentato davanti è stato più o meno questo:
- Madonnine con ogni sorta di abito (Milano, d'altronde, è la capitale della moda) e trucco. Chi in ginocchio penitente; chi in piedi al centro di un tempietto/gazebo dai cui lati scendevano fili trasparenti che portavano con sè quelle che dovevano assomigliare a goccioline che scivolavano con grazia dalla cupoletta della costruzione fino ai gradini, accarezzati da più che palesamente finti erbette e fiori esotici.
- Accanto a queste stesse donne immacolate giacevano statuine di, suppongo, conigliette playboy con il classico completino nero che poco lascia immaginare, nemmeno il fatto che, anche se quella donnina fosse stata vera, il materiale del seno prorompente non sarebbe cambiato.
- Le classiche fatine delle piante con le ali a forma di foglia (scosciate anch'esse) con uno sguardo che dice "vieni, vieni, in paradiso ti ci porto io..." e che dopo averla comprata scopri che ha come nome MOANA. Classica simbologia cristiana, no?
- Classici piattini, ricostruzioni, cartoline del duomo che ormai conoscono anche nel terzo mondo (o forte vengon fatte lì?)
- Ampolline malefiche, di quelle decisamente adatte per essere riempite con liquori che ti scaldano il cuore, i polmoni ma che ti congelano le vie del cerebro e fanno scivolare disgraziatamente i neuroni...
E come dice sempre Elros (me medesimo): chiamasi coerenza questa sul dizionario...

Ma soprattutto... alzo gli occhi e vedo che il negozio si chiamava "Souvenir". Ora, non voglio peccare di presunzione, ma dopo 6 anni di francese credo, come un po' tutti, di sapere che "souvenir" deriva dal francese SOUVENIR che significa Ricordare... Ergo: un souvenir è qualcosa che ti ricorda una città...
Padre Pio, non era di Pietralcina?!

sabato 29 dicembre 2007

Guerre... lavorative

Allora questo è il punto a cui siamo arrivati nella - mai citata prima - telenova "Elros e quella puttana della sua responsabile":
1) il giorno 24 Elros si reca in ufficio e vede la rota con i turni della settimana prossima e pensa "?"... qualcosa non quadra. Riguarda con maggior attenzione lo schema e pensa "!"... ok, dopo l'ennesimo punto esclamativo, dalla mia bocca (da quella di Elros) sono iniziate ad uscire parole che nemmeno il più volgare scaricatore di porto avrebbe usato. Il riquadro diceva questo
--> B* = 1 Gennaio, 6/14... EH?
2) Flashback. Veronica dice "Sì sì, mi sacrifico io per il turno di Capodanno!"
3) No, troppa volgarità in questo punto.
4) BIIIIIIIP
5) Straoffese con il mio collega Diego alla responsabile e alla collega. Chiamasi correttezza sul dizionario, credo... E si misero ad escogitare cosa fare.
6) Mail alla responsabile operativa con il "che minchia faccio?". Speravo mi rispondesse con un PRENDILETUECOLLEGHEEIMPIANTALEUNRAZZONELMMMMHPERFARLEANDAREALTROVE. Ma nulla, nessuna risposta.
7) La mia responsabile che mi cerchia il turno, mi manda un fax e scrive "Non darti malato!"
8) BIIIIIP
9) Le rispondo che non ho i mezzi e lei mi dice che ci sono, ma in realtà non sono gli orari che servono, perchè il capodanno non dovrei festeggiarlo a Milano! Secondo lei io lo sapevo da dieci giorni ma vi rimando al punto 1 e 2 (conseguentemente anche al 3, 4 e 8)

Mio dio, che stress. Il Primo di Gennaio, che io lavori o meno all'alba del nuovo anno, mando una gentile lettera di dimissioni in sede (anticipata via fax) che sarà ovviamente letta il 2 perchè sn chiusi... ehehe mi sento potente! MWAHAHAHAH

Morale della favola?
Non so bere lo sciroppo per la tosse con il cucchiaio! =___=

venerdì 28 dicembre 2007

Il Sig. Natale e la nostra casina

TADAAAAA! Questo è uno dei doni che il Babbin Natale ha portato dalla dimora milanese! E assieme a questo copri water trasparente è giunto un simpaticissimo raccogli briciole a forma di foglia e tra poco comprerò anche un nuovo ferro da stiro! Così almeno quando cercherò di eliminare quelle inutili pieghe dai miei indumenti non dovrò sacramentare per le goccioline che il nostro ferro - anzi "ferro vecchio" direi - lascia per ogniddoveh...

Dai dai che pian piano la casa si trasforma!

giovedì 27 dicembre 2007

Io ti...

Io ti aspetterò attorno al quarto di Luna
Io ti aspetterò nuotando nel silenzio del buio
Io ti aspetterò facendomi amici i dinosauri
Io ti aspetterò sfidando il cambiamento
Io ti aspetterò guardandoti negli occhi
Io ti aspetterò abbassando lo sguardo

Io ti aspetterò.

lunedì 24 dicembre 2007

Una giornata particolare...


Domenica ho passato una bellissima giornata nella Svizzera italiana, in compagnia di Joshi... be', non c'è che dire, l'Italia è un paese del cazzo rispetto a quello d'oltralpe! Pulito, ben organizzato e soprattutto con una riserva d'aria che permette effettivamente di farti entrare Ossigeno propriamente detto nei polmoni e non un mix di acidi e fumi dannatamente velenosi. Ma dei passi sono necessari...
Preso il Cisalpino che mi ha portato a Chiasso, lì ho incontrato i primi individui di homines dogansiarum strontia, che però all'inizio non hanno guastato nulla, nemmeno il mio ottimissimo umore; il timore che però incutono è molto, soprattutto per lo sguardo truce che ti lanciano quando per caso alzi gli occhi verso i loro visi incazzati.
Dopo questo, siamo andati a fare un giro per la zona del Mendrisiotto, tra leggende e fatti realmente accaduti, come le vicende che riguardano il "gruppo del ponte di Castello", un club formato da ragazzi che, uno a uno, ogni anno, si lanciano giù dal ponte... NB: prima del ponte c'è un cartello del telefono amico! Po'rilli...
Poi è stato il turno di Lugano, una città piena ovviamente di banche ma stranamente non di persone, perchè in svizzera la domenica non puoi far nulla, tutto chiuso! Soltanto che essendo vigilia delle festività, i negozi ne approfittavano e tenevano aperto, se non ricordo male fino alle 18. Però in sè è una bella cittadina, piccola ma con dentro tutto. Si vede la differenza! In alcuni punti mi ricordava molto Ginevra, soprattutto la zona del Lungolago, molto dolce... Purtroppo i mercatini di Natale erano stati tolti il giorno prima, senza motivazioni credo. D'altronde però, essendo stati su una via di commercio moooolto proficua - tipo la v. Montenapoleone milanese o la v. del Corso romana - credo fosse anche in qualche modo ragionevole, soprattutto perchè di fatto i negozi erano aperti e quindi c'era un discreto afflusso di gente.
Poi una buonissima cioccolata a Chiasso e infine in un centro commerciale addobbatissimo sempre vicino a Chiasso! Mio Dio, non potete nemmeno immaginare: mille alberi dorati con le lucine e un'intera piazzetta del centro piena di alberi ricoperti di neve finta, capanne con nanetti agghindatin a babbini natale, animali finti e musica natalizia, ovviamente tutto animato, stile Gardaland... (VEDI FOTO)
Regalo di Jo' fatto aprire alla dogana da un rompicojoni
LUI: cosa c'è dentro?
IO: non so, mi hanno fatto un regalo...
LUI: ma non sa cosa c'è dentro?
IO: no.. è un regalo... =_=
LUI: dobbiamo aprirlo
IO: *tra me e me* ma porca ....

Bellissima giornata! Grazie Joshi, ti voglio bene...
Evviva la LINDT!

martedì 18 dicembre 2007

Encefalogramma piatto

Mi sto stancando di tutte queste immaginette che ricorrono a idoli per giustificare la propria ignoranza e incapacità di giudicare una persona in base anche a quello che un decadente aspetto fisico cela dietro di sè. Quegli individui che se non sei al livello giusto di coolness non ti fanno entrare nemmeno nella loro cerchi di amici. Ma forse è meglio così. Guastarsi l'animo passando del tempo con i vari Ken o Bratz Boyz potrebbe effettivamente essere troppo. E ricordiamo che Ken le palle non le ha...
Odio quelle teste di cazzo che ti guardano una volta, passano due ore con te e già ti dicono che non c'è compatibilità, per il semplice fatto che magari hai detto che sei lievemente in disaccordo su un argomento, futile per giunta. Ora che so che ami Paris Hilton, uh, sì che mi sentirò molto meglio eheh! Cazzo ti devo enormemente ringraziare, mi ha fatto capire il senso della (non) vita!
Sì, queste risposte farebbero di certo colpo, ma è palese a questo punto che i microcefali vogliono microcefali... Al prossimo Natale inizierò a regalare specchi con buchi a livello genitale e orale così che la gente potrà divertirsi a scopare la propria immagine riflessa nello specchio... o nella realtà, tanto si confondono...
Detesto chi trova il coraggio di dire "è quello giusto" riuscendo a cambiare uno dietro l'altro un numero N tendente all'infinito di essere umani. E mi meraviglio che io stia effettivamente delirendo dietro a persone che di fatto in questo momento stanno pensando a quanto tempo passare con un tizio, calcolare tutta la tempistica in modo da non essere soli durante le feste. Ops, no! In modo da ricevere regali costosi durante tutte le feste...

Non sono un santo, ma nemmeno un essere morto.

lunedì 17 dicembre 2007

Lettera a una madre...

Ciao mamma...
è un po' che volevo scriverti questa lettera. Mi ero ripromesso che l'avrei fatto a Natale come "regalo"... - Cosa regali a tua madre quest'anno? - La verità!... Pensa come suona bene, sembra tutto molto profondo ed elegante da dire. Certo, a farlo diventa complicato e, per me, irrealizzabile. Infatti come vedi lo scrivo sul mio blog, che tu non sai nemmeno esistere, non sai nemmeno cos'è un blog; buffo, ti tengo pure bloccata su messenger per non farti vedere quello che è la mia vita e come porto avanti le mie giornate. Ogni tanto voglio vederti sbatterti per sapere quello che mi gira per la testa, quelli che sono i miei sentimenti positivi e negativi. Tutto troppo semplice leggerli da una pagina del Web.

E' un sacco di tempo che penso e ripenso al nostro striminzito rapporto, a quella relazione da una parte fertile e dall'altra profondamente arida, ravvivata qualche volta da un debole filo d'erba che colora l'atmosfera. Quelle domande mai poste nei miei confronti, ma sempre pronte da rivolgerti quando tornavi a casa dal lavoro... abbracci innocenti accompagnati da un tuo "Sei viscido, di cosa hai bisogno?". Ma sopporto, sopporto perchè l'abitudine a volte può riuscire anche a trascinarti via dal dolore, ti assuefa a quella sensazione di dispiacere e ti rende immune da qualsiasi altro sentimento negativo proveniente da un'analoga situazione. Assieme al cortisone, è la mia droga migliore.

Poi ci sono quei due amici che non hai mai sopportato ma che mi hanno dato di tutto, dall'amicizia, all'amore, alla fratellanza, alla sensazione di famiglia. Tu non li sopporti perchè mi allontanano da te, mi distaccano dal giusto cammino, mi contaminano... ma mi chiedo se a volte hai mai capito che mi rendevano molto più felice di quello che potevi fare tu in quel momento, troppo preoccupata ad andare al lavoro per curare l'aspetto pecuniario mio e di mio fratello. Ma non basta, sai? No, non è mai bastato... come vedi a lavorare ci posso pensare anche io e ti sto dando la dimostrazione che, nonostante apprezzi molto i sacrifici che hai fatto e che stai tuttora facendo per me, forse una parola dolce o un interessamento in più avrebbero cambiato la situazione e avrebbero disseminato radici che non mi avrebbero più fatto distaccare da casa...
Me ne sono andato invece. Ora sono a Milano e nonostante a volte mi penta della scelta che ho fatto, preferisco soffrire in questo modo che stare in casa e rifiutarmi capricciosamente di giocare a carte con te.

Al lavoro, le tue vecchiette mi dicono che sei una gran donna, sei estremamente laboriosa e ti sbatti in quattro per riuscire a fare bene il tuo lavoro. Be', io sono fiero di te, sei una persona eccezionale da quel punto di vista e non lo rinnegherò mai. Sei forte, ti sei forgiata un'armatura sui tuoi sbagli e sulla stronzaggine degli uomini che hai incontrato per la tua strada... ma forse hai mancato qualcosa.

Questa sì, è un'egoistica lettera d'accusa a un mancato qualcosa, alla tua dannata incapacità di capire che hai un figlio che vorrebbe condividere tutto della sua vita ma che è incapace di agire a causa del tuo paraocchi mentale, che ti impedisce di vedere oltre; a causa di quel tuo farti condizionare così tanto dal parere degli altri e dal cercare così protettivamente di mettermi sotto una campana di vetro che non fa altro che allontanarmi.
Un figlio scapestrato e l'altro frocio, che destino per una madre...
Eppure io ti voglio bene, devo ancora capire se quello che provo è verso la persona o vero la "madre"...
Fatti viva ogni tanto, mi raccomando.
Sempre e comunque tuo figlio,
Alberto

Racconto #1

Ieri stavo camminando per casa. Non c'era nessun altro con me, vagavo alla ricerca di qualcosa che non ricordo con l'unica compagnia del mio soriano nero. Mi piace sentire il rumore dei miei piedi nudi sul pavimento freddo; è un rumore incostante, a molte muto, a volte rimbombante, dipende da come poggio il piede. Cercavo nei cassetti. Ne aprivo uno, rovistavo, scartabellavo e richiudevo. Un altro. Niente. L'ennesimo. Nemmeno qui. Scoprivo solamente che il mio disordine arriva a dei livelli a dir poco spaventosi. Più che altro, dovrei mettere ordine nel disordine: mettere a caso tutte le cose dello stesso tipo. Dare a Cesare quel che è di Cesare. Che confusione. Una volta a furia di aprire e chiudere cassetti si è crepato l'acquario sdraiato sopra il mobile; davvero pesante da svuotare, far traslocare i pesci, comprarne uno nuovo.
Mentre cercavo nel portagiornali, ho sentito un rumore e mi sono girato. Non c'era fortunatamente nessuno, non sarei stato nè presentabile nè avrei saputo come comportarmi di fronte a uno sconosciuto in casa mia. Mi sono rigirato e ti ho visto.
Che spavento! Non mi aspettavo di vederti, anche perchè era tanto tempo che non ci incontravamo. Dio come sei cambiato! Assolutamente non ti avrei riconosciuto. Con quel taglio strano, chi te l'ha fatto? Non mi piaci, stavi meglio prima. Anche perchè con quel viso sciupato e allungato quei capelli ti imbruttiscono. Sei invecchiato eh? Quanti anni sono che non ci vediamo, che non parliamo? Tu dici? No, di più... Come stai? No, non dirmelo. Certo che il tuo viso è diventato eloquente, molto. Non me lo sarei aspettato da te. Ti ricordi quando andavamo d'accordo? Come dici? Non osare! Però non sei cambiato affatto in altezza, a un certo punto non ci si alza più. Nanetto che non sei altro! Mi prendevi in giro da piccolo, e guardati ora! Chi sputa in cielo, in faccia torna, come dice mamma. Oddio copriti! No, non posso vederti nudo in queste circostanze, ora mi imbarazza. Come se vedessi un estraneo e poi non mi piaci lo sai! Per favore copriti ho detto! Dove sono quei jeans che ti eri comprato e che ti piacevano tanto? Indossabili, creatura senza pudore! Mio dio... ho di fronte una puttana. Vestiti immediatamente. E non assumere quello sguardo con me, solo io ne ho il diritto. Ma... copione. Hai sempre avuto la mania di copiare gli altri, come la Convulsiva. Te la ricordi alla festa? Idiota. Come te d'altronde, copi per assecondare i gusti degli altri, per compiacere, farti volere bene. Ma tutti ormai ti conoscono, che credi? A volte mi fai davvero schifo. Dai capelli del cazzo a quei tuoi piedi deformi. Guardati e disgustati.
Eri incazzato, mi guardavi incazzato e con aria di sfida. Non ce l'ho fatta e ti ho tirato un pugno in pieno volto, centrandoti sul naso. Mi sono tagliato con del vetro e il sangue è iniziato a uscire. Sono andato a medicarmi ed eri a terra. Un occhio ai piedi del divano, l'altro con il naso erano accanto alla scrivania. Ti ho proprio ridotto in mille pezzi.
Non sei cambiato per nulla...

martedì 11 dicembre 2007

Il potere delle parole...

Ieri stavo male (guarda un po'...). Ieri notte ho persino fatto due sogni uguali che riguardavano la stessa cosa, soltanto che uno era il sogno del sogno. Che cosa strana, eh?
Poi ho affrontato la cosa, mi sono sfogato, ne ho parlato e mi sono tranquillizzato. Sarà che sono sentimentaleggiante a volte, sarà che di fatto sapevo che non avrei avuto ormai più spazio, sarà che dopo un po' il dolore si rifiuta di entrare... fatto sta dopo mi è venuto da sorridere. Dal nulla. Credo che la curva storta della mia giornata, tendente verso meno infinito in quel momento, abbia curvato bruscamente a U e sia ritornata sulla strada della "serenità". Meglio così.

Ieri sera invece ho letto un discorso che un figlio MODERNO ha composto per la madre e che ha postato, con tanto di sottofondo musicale e diapositive come sfondo, su youtube, dov'è stato alla merce' di tutti. Al di là del fatto che:
- fosse un affronto, credo, a qualsiasi persona omosessuale, anche solo perchè non c'era bisogno di chiedere scusa, di incolpare la genetica e puttanate varie...
- il tutto è stato tramutato in una sceneggiata napoletana, in cui 'nu figghiu si inginocchia davanti alla madre per chiedere perdono perchè "Dio gli ha dato qualcosa di sbagliato"...
Tutto sommato però non lo biasimo, quantomeno ha avuto il coraggio, reale o virtuale che sia, di lasciarsi andare, pur non sapendo come avrebbe reagito la madre. Be', sta di fatto che mi ha fatto venire una voglia oscena di scrivere una lettera a mia madre, di impormi, di farla star male, di non farmi più parlare da lei, con un unico obiettivo... avere in futuro il suo rispetto.

venerdì 7 dicembre 2007

"Perchè la cosa più importante..."



Grazie Andrew...

giovedì 6 dicembre 2007

Mi ricordo...

Ora vivo a Milano, non so quanti di voi lo sapessero. Per circa 20 anni ho vissuto invece nella provincia, in quei paesini importanti solo perchè "ti collegano con la Big City".
In questi paesi c'è sempre qualche posto, qualche panchina, qualche rumore che ti fanno ritornare in due secondi indietro nel tempo e ti fanno rimpiangere di quando piangevi perchè quel bastardo di tuo fratello ti stritolava le orecchie per pazzia, oppure perchè il pennarello non funzionava più. Io ne ho ben due.

1) il primo di questi è il campo che si trovava diagonalmente rispetto alla prima casa in cui ho vissuto. Non so perchè mi piacesse, ma ogni due per tre, quando l'agricoltura lo permetteva, cacciavo la testa contro la ringhiera del balcone e urlavo: "Mamma, mamma! Le balle (già da allora quell'attitudine...) di fieno! Corri corri!" E rimanevo fermo per ore a guardare 'sti mucchi, di fatto senza senso, ma che mi ipnotizzavano. E allora mia madre poteva stare tranquilla che quel giorno non c'era il rischio che mi facessi male o vedessi ombre strano (bimbo soprannaturale). Certo, non che mi lasciasse lì quando imperversava la bufera... Allora, tra l'altro, era una creaturina con un forte ascendente sulle persone tanto che, quando mi vedevano con la testa marchiata da due sbarre nere, si fermavano - che mi conoscessero o meno - alzavano la testa, sorridevano e mi salutavano con la mano; io, per cortesia, distaccavo un secondo gli occhi da quegli oggetti speciali, urlavo qualche parole di saluto per poi ritornare a quel mio hobby.

2) il secondo invece era un bar. E' una cosa comune, credo, nutrire tanti ricordi davanti a un luogo di ritrovo, soprattutto se molto frequentato. Non ricordo che nome avesse, fatto sta che lo ricordo solo come "dalla Gina e Piera"; in realtà, sia da piccolo che ora, è molto più normale che io dica "dalla GINEPIERA", tutto attaccato, come se quelle due vecchine fossero una singola entità. Di quel posto ho ben pochi ricordi se devo essere sincero; c'era però un elemento del bar che amavo e che amerei ancora oggi se il locale fosse ancora tenuto da quelle due simpatiche donne attempate. Era la macchina per il gelato. E' di fatto la stessa che usa il MC per comporre tre diversi tipi di gelati, ma quella era speciale: aveva tre bocchettoni, dai quali uscivano rispettivamente panna, cioccolato e panna&cioccolato. Se fossi stato in confidenza allora con la GinePiera e se fossi stato un bimbo sfrontato, mi sarei certo attaccato alle imboccature e mi sarei sparato valangate di gelato in bocca, fino a star male. Giuro, lo avrei fatto... ma no :(

Ah, memories...

mercoledì 5 dicembre 2007

RECENSIONE: "Mein Fuehrer"



Un po' di giorni fa sono andato al cinema con un amico e abbiamo scelto di vedere questo film. In realtà la sceltà è stata completamente mia, perchè volevo vedere qualcosa di divertente e ma che potesse anche insegnare direttamente qualcosa. Sfogliando un po' i giornali e le pagine virtuali di Internet ho trovato questo film e, leggendo un po' di critiche, alcune positive, altre nè entusiaste nè distruttive, mi sono incuriosito al punto di decidere di affrottarne la visione.

Sottotitolo "Die wirklich wahrste Warheit uber Adolf Hitler" (La veramente vera verità su Adolf Hitler, così come reso nella traduzione italiana) dà una sorta di indizio su quello che il film poi tratterà. A metà tra il comico e il grottesco, la vicenda si basa sul racconto di un attore ebreo, molto famoso all'interno del territorio tedesco, che viene convocato da uno dei lager nazisti in cui era stato relegato per assistere il Fuehrer nella preparazione dell'importantissimo discorso di Capodanno del '45. Questa orazione dovrebbe di fatto rianimare gli animi dei tedeschi e incitarli a combattere una guerra di fatto già persa. Hitler si trova in una situazione pessima, assolutamente abbattuto e depresso dalle perdite e dalle notizie riguardanti una Berlino ormai distrutta dalle bombe degli alleati. Il rapporto tra i due da odio (l'ariano lo denigra, l'ebreo è preso dalla voglia di ucciderlo), si sviluppa e si rafforza positivamente sulla base di una nascente fiducia che supera addirittura quella del Fuehrer per i suoi ministri e operatori, che spiano gli sforzi del loro Capo e ordiscono un imbroglio atto a sbarazzarsene scaricando poi la colpa sull'attore ebreo.

Di fatto il film non è male. Confesso di averlo trovato piacevole, una di quelle pellicole che ti scorrono velocemente senza annoiarti nemmeno un poco. Lo scenario, tra ricostruzioni al computer e scene girate in studio, è credibile e riprende i luoghi effettivamente vissuti dal Fuehrer e dal suo entourage. I personaggi sono davvero molto ben interpretati, soprattutto l'attore ebreo (di cui ora mi sfugge il nome!) il cui interprete è venuto a mancare poco tempo fa, RIP. Insomma, non sto qui ad annoiarvi con altre analisi che, tra l'altro, non sarei proprio in grado di fare ehehe... insomma andatelo a vedere, è un consiglio!
Poi ditemi se pensate come me una cosa: Hitler viene trattato in modo così buffo che, a un certo punto, fa addirittura compassione... soprattutto quando ricorda la sua infanzia. Unica pecca!
Ciau!

martedì 4 dicembre 2007

Elros' lament

There are few who'd deny, at what I do I am the best (Sono pochi quelli che negherebbero che sono il migliore in quello che faccio)
For my talents are renowned far and wide (Perchè le mie abilità sono rinomate ovunque)
When it comes to surprises in the moonlit night (Quando si tratta di sorprese alla luce della luna)
I excel without ever even trying (Eccello senza neppure provarci)
With the slightest little effort of my ghostlike charms (Con il più piccolissimo sforzo del mio carisma da fantasma)

I have seen grown men give out a shriek (ho visto adulti lanciare un urlo)
With the wave of my hand, and a well-placed moan (al gesto di una mia mano, e un lamento ben piazzato)
I have swept the very bravest off their feet (ho fatto perder l'equilibrio ai più coraggiosi)
Yet year after year, it's the same routine (eppure anno dopo anno, è la stessa routine)
And I grow so weary of the sound of screams (e divento così affaticato dal suono delle urla)
And I, Jack, the Pumpkin King (E io, Jack, Re delle Zucche)
Have grown so tired of the same old thing (mi sono stancato delle stessa vecchia faccenda)

Oh, somewhere deep inside of these bones (Oh, da qualche parte nel profondo di queste ossa)
An emptiness began to grow (un vuoto ha iniziato a crescere)
There's something out there, far from my home (C'è qualcosa la fuori, lontano da casa mia)
A longing that I've never known (un desiderio che non ho mai conosciuto)

I'm a master of fright, and a demon of light (Sono maestro dello spavento, e un demone della luce)
And I'll scare you right out of your pants (e te la farò far sotto dallo spavento)
To a guy in Kentucky, I'm Mister Unlucky (Per un tizio nel Kentucky, sono il Sig. Sfortuna)
And I'm known throughout England and France (e sono conosciuto in tutta l'Inghilterra e Francia)
And since I am dead, I can take off my head (e poichè son morto, posso togliermi la testa)
To recite Shakespearean quotations (e recitare citazioni Shakespeariane)

No animal nor man can scream like I can (Nessun animale o uomo può gridare come me)
With the fury of my recitations (con la furia delle mie performances)
But who here would ever understand (ma chi qui capirebbe mai)
That the Pumpkin King with the skeleton grin (che il Re delle Zucche con il grigno scheletrico)Would tire of his crown, if they only understood (si sarebbe stancato della sua corona, se solo capissero)
He'd give it all up if he only could (che abbandonerebbe tutto se solo potesse)

Oh, there's an empty place in my bones (Oh, c'è un posto vuoto nelle mie ossa)
That calls out for something unknown (che richiede qualcosa di sconosciuto)
The fame and praise come year after year (la fama e la lode arrivano anno dopo anno)
Does nothing for these empty tears (non fa nulla per queste lacrime vuote)

lunedì 3 dicembre 2007

Sensi

Giornata tranquilla... sono a casa a Milano e, di fatto, non sto studiando. Tra poco mi metterò a leggere due saggi di Storia dell'Arte che dovrò poi ripetere alla mia graziosa coinquilina Stella, per aiutarla nel suo esame di domani. Fingers Crossed!

Oggi pomeriggio sono stato in giro per Milano: dopo un colloquio, mi sono messo a passeggiare per qualche via della metropoli e ho osservato un po' la gente e il paesaggio urbano. Senza poi pensare a nulla di particolare, eh, però è sempre bene tenere allenati i propri sensi e stimolarli ogni qual volta ce ne sia bisogno. Se c'è una cosa che odierei alla follia (e mi scusino chi è affetto da queste deficienze), è quella di perdere la facoltà di uno dei sensi... ci sono troppo legato.
Per finire, vi scrivo un pezzo di canzone tratta dal testo "Ga inte Foerbi", cantata dallo svedese Peter Joeback con la collaborazione della norvegese Sissel, molto famosa in campo operistico.

"Ooh, nånstans där borta, en bit längre fram (da qualche parte, laggiù, un poco più avanti)
Finns dagar som lovar en varmare famn (ci sono giorni che promettono un abbraccio più caldo)
Och du vet var jag finns, och låt inte bli (e tu sai dove mi trovo, e non mi lasci in pace)
Du får inte gå nu, gå inte förbi, ooh" (non devi andartene ora, non allontanarti...)

domenica 2 dicembre 2007

Missione dell'anno: scoprire quante porte si devono chiudere per far aprire un portone...

Prima ne parlavo con la mia Tata ma forse (e perdonami se lo dico) non capisce quello che intendo. Mi chiedo in realtà perchè io lasci aperte così tante porte. Ho provato a chuderne una, due, cinque... ma il portone? forse l'unico che alla fine si aprà sarà quello chella chiesa dove celebreranno il mio funerale.
Dovrei decidermi a chiuderne giusto qualche migliaia, per evitare che prenda aria e che il mio stupido cuore volubile si ammali... ma ho perso troppe occasioni, ne ho buttate via milioni, ne ho stracciate a bizzeffe! Non posso permettermi di farlo ora, di chiudere la porta giusta, dif are la scelta sbagliata... anche se, diciamocela, forse dovrei smetterla di avere la mano sul pomello e aspettare che siano gli altri a raffreddarmi il palmo con l'ootone della maniglia...
Buoni consigli io do, ma seguirli poi non so...

Tu ci credi?

Non capisco perchè alcuni si debbano così tanto accanire contro la così definita "ipocrisia" natalizia che accende la gente e li spinge ad addobbare casa, prato e cagnolino. Che problema c'è? Non vedo il motivo di tanto brusio ai danni di queste abitudini ormai consolidate da anni.
La gente è buona solo a Natale? Vero.
Non servono regali per dimostrare il proprio affetto a una persona? Vero.
Ma perchè contestare così tanto...? Purtroppo non si capisce che tanta più insicurezza c'è nella vita di tutti i giorni, tanto più ci si aggrappa a tradizioni e a credenze che ci sollevino un po', ci distraggano momentaneamente dalle nostre paure.
E poi la tradizione è cultura e storia, e senza queste, noi non siamo.

sabato 1 dicembre 2007

If there's nothing missing in my life... Pt 1

Mi spiace citare Britney come titolo, ma qualche volta certe canzoni rispecchiano quello che hai dentro, a discapito del o della cantante che ha portato avanti quel determinato successo.
Un briciola di insoddisfazione c'è, pure troppa...

Sapete, non è per nulla facile essere il figlio minore. Il prossimo che lo sento elogiare la categoria, giuro che lo ricopro di pugni dalla punta del capello all'unghi dell'alluce. Io non è che odi profondamente mio fratello, perchè non sarebbe vero; però ultimamente mi sta salendo un'amarezza nei suoi confronti che alimenta quella mancanza di voglia di averlo davanti agli occhi o nello stesso spazio. Lui non è la classica persona per bene, anzi... ne ha combinate molte e di gravi (cose che, ahime, non posso elencarvi). Non ha una bella famiglia, non ha un lavoro fisso, non è assolutamente in grado di gestirsi un patrimonio (che comunque non ha), è pieno di debiti con i miei... insomma, è irresponsabile e, nonostante i genitori vogliano sempre un bene dell'anima ai propri figli, "no matter what they do", vieni visto in parte come una delusione.
Qui entro in gioco io, suppongo: se il primo figlio è così scapestrato, poniamo fiducia totale nel primo! E così qualsiasi cosa che faccio io di sbagliato si carica ancor più di delusione perchè le aspettative, rispetto al passato, si sono triplicate e, assieme a essere, si sono aggiunte le speranze di soddisfazioni in campo scolastico, lavorativo, affettivo e familiare...
Come dirò un giorno a mia madre che, tempo fa, le ho mentito ulteriormente dicendole che "era tutto passeggero"? Come le dirò che sto soffrendo come un cane perchè mi sto soffocando solo per non farla soffrire di più? Come potrà capirà una donna così ottusa... come, COME, COME?

This is the end of Part 1

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giovedì 29 novembre 2007

The Dark side of the moon...

A volte mi faccio paura da solo.
Ci sono dei momenti in cui mi faccio certe idee delle persone che effettivamente legittimano l'etichetta di somiglianza con l'omicida di Garlasco che mi è stata appiccicata in fronte.
Non so se pensare male di una persona ma non agire mai di conseguenza sia una cosa positiva o negativa. Non si dice mica che spesso i serial killer nascono da persone dall'apparente tranquillità? Tutto ciò mi inquieta da morire...
Non sono stato viziato da bambino, e chi mi conosce lo sa benissimo; ma ci sono dei momenti, come quando mi viene rifiutato (volontariamente o meno) un desiderio, in cui la mia mente vaga: compie percorsi intricati tra frasi CATTIVE, scavalca scene CRUENTE, scivola lungo SODDISFACENTI fini.
Poi il pensiero riprende il dominio di se stesso e tutto torna alla normalità, come in un minimo momento di possessione demoniaca. Chissà, un giorno, facendomi una radiografia, mi troveranno pieno di macchie ectoplasmatiche...
Ma io non sono psicopatico, lo giuro.

venerdì 23 novembre 2007

Stanco del lavoro, stanco delle palle

Del lavoro? Sì, perchè alla fine dei conti metto la mia faccia per un servizio utile ma assolutamente IPERCARO, all'orlo dell'usura e dell'estorsione di danaro...
Di palle? Sì, ma non di quelle natalizie, che per altro sono già esposte da qualche parte, pur essendo ancora Novembre... Di palle ma di quelle che la gente dice per sport, senza alcun motivo. Soprattutto quelle palle che la gente dice perchè non vuole dire la verità, ma quella verità che di fatto non farebbe male. Anche perchè uno è liberissimo di scegliere chi frequentare o chi sentire. E quindi... perchè inventarsi circostanze, a volte catastrofiche, per evitare di essere onesti...

uno dei misteri di Fatima... Preghiamo U_U

mercoledì 21 novembre 2007

Accozzaglie post-giornaliere...

Mi sembra corretto informare il lettore di quanto successo stasera... l' "appuntamento" non è stato di fatto un appuntamento ma l'occasione per conoscere una persona nuova... che non vedrò mai più vista la palese ai limiti dell'assurdo voglia da parte sua di essere in tutt'altro posto, ma almeno l'ho conosciuta... un'ora a fisssare l'orologio e a scrivere messaggi a una madre decisamente apprensiva che si diletta in modo moderno all'utilizzo di messaggi che non siano come i classici "ok" o "va bene" comuni...

Mi se,bra altrettanto corretto fornire un po' di spiegazioni al gentil lettore riguardo a quella che è la mia persona, anche perchè chi si accinge per la prima volta a leggere il contenuto di un mio blog, non ha la men che minima idea di quello che sono io.
Elros è, come spero immaginiate, uno pseudonimo che mi sono autoappioppato per la grazia delle curve che creava... insomma, me piaceva. Ho 20 anni da poco più di un mese e abito a Milano...
Bee questo c'è scritto su molte carte d'identità in effetti, però era giusto per creare una distinzione e mettere in evidenza i tratti lampanti di me. Per andare più a fondo... be', forse mi/vi risulta più semplice se facessi una suddivisione ben precisa dei miei pro e contr... e giuro che sarò completamente oggettivo... nè troppo vittimista, nè troppo egocentrico.

POLLICE IN ALTO: sono una persona estremamente cortese e disponibile verso gli altri, soprattutto le persone che non conosco. Cerco sempre die ssere gioviale e allegro perchp mi piace tenere alto il morale delle persone e vedere un bel sorriso stampato sulle loro facce. nelleNelle cose che faccio cerco sempre di mettere tutto me stesso e sono un ottimo ascoltare; anche quando una persona è stremamente noiosa ma ha un ovvio boisogno di sfogarsi, la ascolto e le do dei possibili consigli o pareri riguardo a quel determinato problema... mmetto un'iniziale diffidenza e timidezza nei confronti delle persone, per evitare figuracce, ma poi quando conosco approfonditamente mi lascio andare sempre più e cerco di coinvolgerle in tutto quello che faccio. Con il partner mi ritengo una persona estremamente dolce e romantica, e anche quando una persona mi piace, sono diretto e non uso mezzi termini per farglielo capire. Apprendo facilmente ho una buona memoria, il che mi aiuta nello studio delle lingue che sto approfondendo in questi anni con l'università. Mi ritengo una persona mediamente intelligente. Mi piace sognare,m sia in senso metaforico che no.
POLLICE VERSO: Agisco spesso se sono stimolato dagli altri perchè, in fondo nelle cose mateiali sono molto pigro. Mi piace pensare molto alle cose e alle scelte da prendere, cosa che mi permette di approfondire molto la realtà ma che mi impedisce di prendere di fatto una decisione netta e reale. Sono piuttosto lunatico e mi rendo condto che, in certe circostanze (tra cui quando dormo poco) , mi rivolgo alle persone in modo sgarbato, ma solo se sono pressato e portato all'isteria da questa persona stessa... quando mi piace una persona, faccio di tutto per attirare la sua attenzione ma di fatto "pretendo" subito di instaurare un rapporto fantastico con quest'ultima. Sono paziente ma nelle cose importanti della vita non riesco ad aspettare. Mi innamnoro delle persone al primo complimento. Mi piace fin troppo recitare...

Questo dovrebbe essere un ritratto molto sbavato di me, perchè spesso le cose si mischiano e si attenuano a vicenda... Buona notte

martedì 20 novembre 2007

Altro giro, altra corsa...

Aprono i battenti dell'ennesimo blog di Elros, che ogni tanto si fa prendere dalla smania di scrivere e buttar giù qualcosa che ha dentro di sé...

Elros è appena tornato da Vienna dove ha passato dei giorni fantastici:
dopo il primo giorno trascorso a Bratislava, in compagnia di una autoctona con forti pulsioni sessuali nei confronti di qualsiasi essere che emettesse calore e alito presente nel locale, il giro per la città austriaca ha avuto inizio... a rilento, ma l'ha avuto. All'inizio, le zone per le quali passeggiavamo non sembravano molto diverse da quelle delle città in cui ciascun partecipante al viaggio abita, nulla ti diceva "Bello, qui sei a Vienna, non più in Italia". Poi però si sono stagliati monumenti imponenti, puliti, imperiali, neve, mercatini natalizi, Wiener Schnitzel, patate e mele caramellate e quindi divenne palese che avessimo lasciato le nostre rispettive case italiane.
Sono contento, ho conosciuto delle persone molto brillanti, nessun dubbio... e poi ho scoperto la vera natura idiota di Davide, il mio coinquilino (Dio ce ne scampi!)...

Oggi pomeriggio ho pure ricevuto la telefonata di una Signorina (così pareva dalla voce) che mi proponeva un colloquio per un'annuncio a cui avevo mandato virtualmente il mio CV. Non so cosa fare in effetti: al colloquio ormai ci vado per parola data, però non so come comportarmi. Il lavoro che ho adesso mi piace molto, ma è distante da casa mia e mi obbliga a spendere centinaia di euro ogni mese per l'abbonamento al mezzo che mi ci porta... e poi mi sono affezionato al posto, ad alcuni colleghi e a delle persone che lavorano in aeroporto e che mi dispiacerebbe abbandonare... se solo mi trasferissero vicino casa! Rebesco, devo averti in pugno...

E stasera dovrò avere un appuntamento... non ne ho molta voglia perchè sono stanco e lo spostarmi a destra e a manca mi irrita un po' ora come ora, ma piuttosto che rimanere a casa a fare la muffa, metto il piedino fuori dalla porta di casa e mi rendo ancora una volta vulnerabile. E la storia si ripeterà... chissà quale sarà la reazione questa sera:
a) sei carino ma non il mio tipo;
b) ma io cerco solo sesso;
c) torno dal mio ex.
Le scomesse sono aperte, venghino signori venghino alla fiera delle vanità... Vanity Fair

"Ridi tu di quelle persone, non farti sottovalutare... sono talmente sciocchi e limitati che non vedono quello che tu hai dentro e nella testa" <--- Grazie Fanta