martedì 11 novembre 2008

Film

"8 Donne e un Mistero" (8 Femmes)
Ammetto che avrei voluto vedere questo film dai tempi dell'uomo di Neanderthal. Mi incuriosiva la copertina e il fatto che il titolo implicasse il fatto che la pellicola trattasse tematiche tipiche di "giallo", poteva significare che il tutto fosse cosparso di un po' di acidità (e ciò mi piace). Ovviamente per la presenza di sole donne e perchè l'immagine mi dava a intendere che la storia fosse principalmente una commedia. Ammetto di aver avuto ragione.
La didascalia posta in cima riassume, in maniera assai stringata, il succo della vicenda. Tutto ruota infatti attorno all'omicidio del capofamiglia di questa ipotetica famiglia benestante francese, che si appresta a passare il Natale nella loro dimora, isolata e sommersa dalla classica ma fatale neve decembrina. Le indiziate sono le 8 donne del titolo: la moglie, le due figlie, la suocera, la cognata, la sorella, la governante e la colf (cambia qualcosa?). Lo svolgersi dei fatti svela, colpo di scena dopo l'altro, gli intrighi, i tradimenti e gli amori segreti, simboli di una famiglia borghesa in forte decadenza. Il tutto fino allo sbrogliamento di tutte le matasse e alla risoluzione del mistero legato al tragico omicidio, che quasi passa in secondo piano tra gags esilaranti e frecciatine avvelenate come solo i parenti, soprattutto quando si trovano nei guai, sanno fare.
A coronare la brillante performance di ogni singola attrice - tra cui Fanny Ardant e Catherine Deneuve - scelte appositamente anche per la loro fama, una colonna sonora formata da 8 canzoni del repertorio francese, perfettamente abbinate ai singoli personaggi della storia, quasi a riassumere in una canzone le stigmatizzazioni che fanno, di ciascuna donna della vicenda, un luogo comune. Messa in risalto è anche la femminilità dilagante, la voglia di indipendenza di ogni membro femminile di questa famiglia, senza però mancare di sottolineare un certo spirito bovarista e sognatore che caratterizza il "gentil sesso", sia esso eterosessuale o omosessuale (come viene dimostrato nel film); che poi si manifesti sottoforma di fuga amorosa, trasgressione sessuale o curiosità fisica, questa non importa: il risultato accomuna tutte e 8 le donne.

P: Ah mia povera Louise, comunque la sua parola non ha valore. Lei è una serva.
L: Mh! Mia povera Pierrette, la sua nemmeno. Lei è una puttana.
P: Ah sì, preferisco.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il film è spettacolare. I personaggi sono molto tipizzati e ridotti al luogo comune iniziale per poi infrangere gli schemi nel districarsi della trama ed il tutto risulta molto teatrale. Amo tutto ciò. Il fatto che i personaggi siano 8 e rimangano sempre 8 è un'altro punto che mi piace della storia. Irreale, quasi un musical, ma che nel complesso ha una carica di mimesi della realtà abbastanza sottile e tagliente. La storia con dei personaggi così fortemente caratterizzati mi ricorda molto Cluedo, gioco che ho semrpe adorato. Il finale molto noir poi è quasi inaspettato, fa riflettere e nel complesso il film è profondo, non mancando però di punte d'ilarità geniali: le donne quando ci si mettono sanno creare degli sketch unici, e il bello che spesso capita nella realtà come nella fiction.
Un bacio!
Dada

Anonimo ha detto...

Beh, non è un caso che in questo film la figura maschile sia invisibile (se non ricordo male si vedono solo le mani o il mezzo busto di spalle/sdraiato). Ruota un po' tutto attorno a questa figura maschile assente e anche un po' meschina, che mi fa ricordare quella battuta di "Donne sull'orlo di una crisi di nervi":
- Stavate parlando di uomini?
- E che c'è di più importante?
Poi "8 femmes" è pieno di cliché ripresi dal cinema classico hollywoodiano, tra cui lo scendere la scala come presentazione della diva (alla fine il personaggio della Huppert si rivela fascinosissima proprio quando scende la scalinata) e il quadro (ripreso direttamente da "La donna che visse due volte").
Saluti,
DG