domenica 30 marzo 2008

I've got the Power!

Eppure, io penso che l'uomo non si distingua dagli altri esseri viventi - animati s'intende - dal semplice fatto che sia dotato d'intelletto (anche perchè, torno a ribadire, per alcuni è una distinzione che non ha ragione di sussistere). Per me, quello che rende l'uomo UOMO è il Potere. Troppo scontato intendere con questa parola il successo o l'ascendente sugli altri grazie a una serie di scale gerarchiche che impongono dipendenza e sudditanza degli scalini inferiori: quello di cui parlo io è l'influenza sentimentale-intellettuale, che in parte è sì connessa di fatto all'esistenza di un cervello funzionante, ma solo da un punto di vista funzionale. In questo caso la mente serve solo come grande macchina che governa i sensi e gli organi, senza contarla come sede del Pensiero e della Intelligenza umana (sempre per il discorso che sto cercando di fare).
Sarò ancora un bambino alla scoperta dei minimi perchè della vita, ma ogni volta che mi fermo a riflettere mi si apre un grande mondo e trovo a sorprendermi sempre più di chi siamo, di quello che siamo e di ciò che abbiamo intorno. E mi fa specie, in questo caso, comprendere che, con una sola parola, detta - anche inconsciamente - nel modo giusto, una persona può macchinosamente distorcere la capacità decisionale di una persona e piegarla al suo volere. E ripeto, tutto questo può assolutamente avvenire in circostanze casuali e in mancanza di intenzionalità. Non è dannatamente inquietante sapere che, con uno sguardo, io posso avere potere sugli altri? E' da una parte confortante, perchè finalmente ci rende speciali, degni di esistere e importanti. Ma dall'altra parte ci rende - forse se qualcuno si fermasse a pensarci - così deboli e così manovrabili che raggiungiamo livelli di inferiorità e pericolosità impressionanti. Perchè poi si affianca anche quel Potere che ho messo da parte all'inizio del post...
Be', tutti i giorni in fondo dovremmo cantare "I'VE GOT THE POWER!"

Alice commenta, e io sono pienamente d'accordo, che "[...] il 'ti amo' è la parola peggiore di queste"

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