giovedì 6 dicembre 2007

Mi ricordo...

Ora vivo a Milano, non so quanti di voi lo sapessero. Per circa 20 anni ho vissuto invece nella provincia, in quei paesini importanti solo perchè "ti collegano con la Big City".
In questi paesi c'è sempre qualche posto, qualche panchina, qualche rumore che ti fanno ritornare in due secondi indietro nel tempo e ti fanno rimpiangere di quando piangevi perchè quel bastardo di tuo fratello ti stritolava le orecchie per pazzia, oppure perchè il pennarello non funzionava più. Io ne ho ben due.

1) il primo di questi è il campo che si trovava diagonalmente rispetto alla prima casa in cui ho vissuto. Non so perchè mi piacesse, ma ogni due per tre, quando l'agricoltura lo permetteva, cacciavo la testa contro la ringhiera del balcone e urlavo: "Mamma, mamma! Le balle (già da allora quell'attitudine...) di fieno! Corri corri!" E rimanevo fermo per ore a guardare 'sti mucchi, di fatto senza senso, ma che mi ipnotizzavano. E allora mia madre poteva stare tranquilla che quel giorno non c'era il rischio che mi facessi male o vedessi ombre strano (bimbo soprannaturale). Certo, non che mi lasciasse lì quando imperversava la bufera... Allora, tra l'altro, era una creaturina con un forte ascendente sulle persone tanto che, quando mi vedevano con la testa marchiata da due sbarre nere, si fermavano - che mi conoscessero o meno - alzavano la testa, sorridevano e mi salutavano con la mano; io, per cortesia, distaccavo un secondo gli occhi da quegli oggetti speciali, urlavo qualche parole di saluto per poi ritornare a quel mio hobby.

2) il secondo invece era un bar. E' una cosa comune, credo, nutrire tanti ricordi davanti a un luogo di ritrovo, soprattutto se molto frequentato. Non ricordo che nome avesse, fatto sta che lo ricordo solo come "dalla Gina e Piera"; in realtà, sia da piccolo che ora, è molto più normale che io dica "dalla GINEPIERA", tutto attaccato, come se quelle due vecchine fossero una singola entità. Di quel posto ho ben pochi ricordi se devo essere sincero; c'era però un elemento del bar che amavo e che amerei ancora oggi se il locale fosse ancora tenuto da quelle due simpatiche donne attempate. Era la macchina per il gelato. E' di fatto la stessa che usa il MC per comporre tre diversi tipi di gelati, ma quella era speciale: aveva tre bocchettoni, dai quali uscivano rispettivamente panna, cioccolato e panna&cioccolato. Se fossi stato in confidenza allora con la GinePiera e se fossi stato un bimbo sfrontato, mi sarei certo attaccato alle imboccature e mi sarei sparato valangate di gelato in bocca, fino a star male. Giuro, lo avrei fatto... ma no :(

Ah, memories...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non vedo riferimenti alla mia persona è_é su, su!

Anonimo ha detto...

Io sono morta dal ridere leggendo: "mamma, mamma le BALLE!!!" AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH